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Trento, 13 febbraio 2005
VALDASTICO: VERDI E DS BOCCIANO L’ACCORDO
Boato: «Sono sconcertato». La Margherita: «Metodo corretto».
Valutazione ambientale, 180 giorni per il responso finale.

dal Corriere del Trentino di domenica 13 febbraio 2005

L’accordo di programma quadro sulla mobilità interregionale, illustrato venerdì in giunta, solleva subito un caso politico nella maggioranza provinciale. L’inserimento della Valdastico, la vaghezza di dati su costi e finanziamento delle opere e le modalità di esecuzione della valutazione ambientale suscitano l’immediata presa di posizione delle forze politiche tradizionalmente ostili alla Pirubi. «I casi sono due: o siamo di fronte ad una dimostrazione di ipocrisia oppure assistiamo ad una totale abdicazione rispetto alle responsabilità politiche. Non daremo mai il via libera a questo accordo» attacca Marco Boato, deputato e presidente dei Verdi. «Il metodo può anche essere condiviso, dopodiché se passa la Valdastico i Ds devono uscire dalla giunta» mette in chiaro Ottorino Bressanini, assessore provinciale alle riforme istituzionali. Il percorso indicato nell’accordo di programma viene invece sostenuto dagli assessori Marco Benedetti (Leali) e Franco Panizza (Patt): «Viene rispettato il dettato del programma di legislatura». I tempi per la firma del documento sono strettissimi: «A breve convocherò le parti per la sottoscrizione» fa sapere il ministro Pietro Lunardi.

I COMITATI TECNICI – Nel documento anticipato ieri dal Corriere del Trentino vengono individuati due organi incaricati di vagliare le proposte contenute: il gruppo di lavoro tecnico e il comitato di valutazione. Il primo è composto da 7 membri (due in rappresentanza dei ministeri delle infrastrutture e ambiente, e uno ciascuno per le Province di Trento e Bolzano, la Regione Veneto, Rfl e A22) e avrà il compito di produrre tutta la documentazione sugli interventi entro 60 giorni. Il secondo, ugualmente formato da 7 componenti (i due ministeri, Trento, Bolzano, Veneto, un tecnico della direzione ambiente della Commissione europea e uno per il Segretariato della Convenzione delle Alpi) dovrà produrre entro 180 giorni una relazione ambientale strategica sulle opere.

I VERDI – Proprio quest’ultima previsione fa esplodere Boato: «E’ una buffonata. Ma come è possibile delegare il futuro dei nostri territori a sette tecnici? Sono scelte che vanno compiute sulla base di analisi complesse e che la politica non può delegare. Tutte le voci relative a costi e finanziamenti delle opere sono lasciate in bianco...». Ma il deputato verde stigmatizza «il giochetto di aver permesso al Veneto di indicare la Valdastico senza opporre la minima contrarietà. Mi pare incredibile che si possa procedere alla stipula di un accordo che è semplicemente un assemblaggio di richieste. L’intera materia va ridiscussa. Tanto più che con le elezioni alle porte non sappiamo nemmeno se il governatore veneto Galan verrà riconfermato. E proprio oggi (ieri, ndr) ha inaugurato il cantiere della Valdastico sud senza nemmeno aver proceduto agli espropri. Sono sconcertato». Domani i Verdi riuniranno il loro comitato tecnico di cui fanno parte anche la senatrice Anna Donati (responsabile a livello nazionale della mobilità) e Maria Rosa Vittadini (ex responsabile del Via al ministero dell’ambiente).

LA SINISTRA – Parla di «metodo corretto» il diessino Bressanini che nella riunione di giunta ha chiesto lumi sugli effetti dell’accordo. «Ci assumeremmo un impegno politico ma è chiaro che se matura il sì alla Valdastico i Ds devono uscire dalla giunta. Nessuno ci può imporre di accettare questa scelta». Poi osserva: «L’Alemagna non è stata inserita perché l’opposizione di Bolzano è stata netta mentre sulla Pirubi abbiamo anche il pressing della Serenissima che vuole farlo a tutti i costi. E noi non ci rendiamo conto che questa autostrada permetterà ai piccoli imprenditori vicentini e veneti di colonizzare il Trentino».

LA MARGHERITA – Altra musica all’interno del principale partito (e sponsor della Pirubi) della maggioranza. «Il metodo seguito è ineccepibile perché coinvolge tutti i territori interessati e non solo. Basti pensare che sarà presente anche il Segretariato della Convenzione delle Alpi» afferma Giorgio Casagranda, capogruppo provinciale della Margherita, che agli alleati manda un segnale chiaro: «I risultati della Vas devono essere rispettati da tutti. Non possiamo immaginare che il metodo vada bene e i risultati no».

LEALI E PATT – Parole condivise anche dall’assessore all’industria Benedetti: «Il valore politico dell’accordo è inequivocabile. Spero che Ds e Verdi non si tirino indietro. E sulle opere dovremo comunque individuare una mediazione. Faccio un esempio: la Pedemontana non può uscire a Bassano est perché significa creare un disastro nella Valsugana». E così Panizza, assessore al l’artigianato: «Se firmiamo questo documento nessuno può sottrarsi agli impegni previsti. Tutte le scelte sono state affrontate in modo concertato e rispettano le modalità indicate nel programma di legislatura».

DURNWALDER – Se la Valdastico finisce nell’accordo di programma quadro, l’Alemagna viene definitivamente depennata dalla lista dei desideri veneti. «Lo considero un passaggio scontato» taglia corto Luis Durnwalder, presidente della Provincia di Bolzano, che spiega: «Ho messo in chiaro che non avrei mai sottoscritto un documento che avesse contenuto l’Alemagna. Un mio successo politico? E’ la risposta definitiva ad un’autostrada che non abbiamo mai voluto». Sulla Valdastico è telegrafico: «E’ un questione che riguarda Trentino e Veneto. Noi non vogliamo entrarci. Se poi qualcuno mi chiede un’opinione, allora dico che è un’arteria inutile. Aumenterà i flussi di traffico».

IL MINISTRO – La stipula dell’accordo potrebbe avvenire nel giro di pochi giorni (qualcuno ipotizza due settimane) o comunque a breve. «So che è stato redatto l’accordo quadro ma ancora non l’ho esaminato. Nei prossimi giorni dovrei comunque convocare le parti per la firma» osserva il ministro Lunardi.

 

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